Caso botulino di Diamante, nuove verifiche in azienda campana: riscontrate irregolarità
La Procura di Paola indaga sui friarielli sott’olio prodotti a Scafati: due morti e venti intossicati ad agosto

La Procura di Paola prosegue senza sosta nelle indagini sul caso botulino di Diamante, che lo scorso agosto ha provocato la morte di due persone, Luigi Di Sarno, 52 anni, e Tamara D’Acunto, 45, oltre a una ventina di intossicati poi guariti grazie alle cure ricevute all’ospedale Annunziata di Cosenza. Al centro delle verifiche ci sono i friarielli sott’olio, indicati come possibile alimento contaminato.
I controlli a Scafati
Il nuovo fronte investigativo riguarda un’azienda di Scafati, in provincia di Salerno, produttrice dei sottoli incriminati. Gli ispettori dell’Asp di Salerno, in stretta collaborazione con la Procura paolana, hanno effettuato approfonditi controlli negli stabilimenti, riscontrando gravi irregolarità. Sono state emesse prescrizioni precise da rispettare immediatamente, per garantire standard di sicurezza e ridurre al minimo il rischio di nuove contaminazioni.
Le criticità riscontrate
Secondo quanto emerso dalle ispezioni, alcuni processi di lavorazione presentano punti deboli, in particolare il pretrattamento termico, fondamentale per prevenire la proliferazione del Clostridium Botulinum, non sarebbe stato gestito in modo conforme. Inoltre, non è stata trovata alcuna traccia delle giacenze dei due lotti di friarielli finiti sotto inchiesta. Gli inquirenti dovranno ora stabilire se e come siano stati smaltiti, elemento considerato cruciale per la ricostruzione della catena di eventi.