Clan Gallico, potere e violenza nella ‘ndrangheta di Palmi
Dalle faide sanguinose degli anni ’70 alla presenza internazionale, il clan Gallico incarna una delle ‘ndrine più radicate della provincia reggina

Il clan Gallico rappresenta una realtà criminale profonda, capace di abbracciare violenza sanguinaria e affari illeciti, insieme a una rete di penetrazione sociale ed economica in Calabria e oltre. Anche se privato di diversi leader, non ha mai smesso di reagire, evolversi e riaffermarsi, confermandosi una minaccia persistente e insidiosa per il tessuto legale e civile della regione.
Le radici e la faida di Palmi
Negli anni Settanta il clan Gallico, insieme agli alleati Morgante, Sgrò e Sciglitano, si scontrò violentemente con la cosca Parrello‑Condello per la supremazia sul territorio di Palmi. La faida causò decine di morti e durò quasi un quindicennio, terminando solo con l’arresto dei vertici nel 1990. Fu un conflitto che cambiò gli equilibri della ‘ndrangheta jonica.
Crimine organizzato e business illegali
Oggi il clan Gallico è attivo in una vasta gamma di attività criminali: estorsioni, traffico di stupefacenti, infiltrazione negli appalti e nella grande distribuzione. Non di rado ha imposto assunzioni e tangenti, controllando anche progetti pubblici e guadagni agricoli. Le autorità hanno documentato il ricorso a finte imprese per ottenere contributi dalla Regione, con condanne per truffe e indebite percezioni di fondi.
Espansione e impatto internazionale
Il clan non ha mantenuto il controllo solo in Calabria, ma ha esteso i suoi rami fino a Roma e all’estero, in particolare via pocket di droga attraverso Germania e Francia. Alcuni membri e latitanti sono stati arrestati all’estero. Le indagini hanno rivelato una red organizzata che riesce a gestire traffici internazionali e a mantenere il comando anche dietro le sbarre.
Pentiti e indebolimenti interni
Tra i punti di svolta si citano il primo pentito donna della ‘ndrangheta e numerosi esponenti che hanno rotto il silenzio dopo eventi tragici. I collaboratori di giustizia hanno contribuito a delineare la struttura interna del clan e le sue connessioni con altre cosche, influenzando l’esito di indagini successive e nuove operazioni anti‑mafia.
Mancato dominio e sfide continue
Anche se ha subito arresti eccellenti, compresi latitanti di spicco, il clan ha dimostrato di riespandersi rapidamente, confermando un tessuto organizzativo solido. Le operazioni più recenti hanno coinvolto esponenti tra Palmi e Reggio Calabria e permesso sequestri importanti di patrimoni.