Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto

Con la vittoria alle elezioni regionali 2025, Roberto Occhiuto ha conquistato un secondo mandato (è il primo che ci riesce in Calabria), che gli consegna sia potere che responsabilità. I cittadini calabresi gli hanno affidato un mandato forte, probabilmente con aspettative alte, ma le condizioni economiche, sociali e istituzionali della regione richiedono che non si tratti di un “mandato di mera continuità” ma di un periodo in cui le parole vengano accompagnate da politiche incisive.

Le prossime settimane saranno cruciali per definire il tono dell’azione amministrativa: bisognerà con urgenza nominare una giunta credibile e competente, rilanciare i dossier strategici e imbastire un dialogo costruttivo con il governo nazionale, i territori e la società civile.

Sanità, commissariamento e rilancio dei servizi territoriali

Uno dei nodi più gravosi per la Calabria è storicamente la sanità: la regione vive da anni sotto commissariamento, con inefficienze, lunghe liste d’attesa, carenze di personale e disservizi nelle aree interne. Occhiuto dovrà confrontarsi con l’impegno di portare la regione fuori dallo stato commissariale annunciato dalla Meloni, migliorare l’offerta sanitaria nei territori più marginali, potenziare le strutture ospedaliere e territoriali e reclutare medici e infermieri con politiche incentivanti.

È probabile che dovrà anche mediare tra la spinta verso la sanità privata e la difesa del servizio pubblico, tenendo conto delle critiche ricevute in campagna elettorale: dovrà fornire risposte concrete che riducano le disuguaglianze nell'accesso alle cure.

Ripresa economica, lavoro e attrattività territoriale

L’economia calabrese soffre da decenni di debolezza strutturale: bassa produttività, debolezza degli investimenti, assenza di catene del valore solide. Occhiuto dovrà promuovere politiche industriali mirate, attrarre investimenti (sia privati sia pubblici), sostenere le imprese locali, favorire l’innovazione e incentivare start-up e filiere green.

Sul fronte occupazione, fondamentale sarà mettere in campo politiche attive del lavoro credibili, capaci di contrastare la disoccupazione giovanile e frenare l’esodo di competenze. Al contempo, si dovrà rafforzare il legame tra università, ricerca e territori per generare sinergie utili a trattenere i cervelli.

Infrastrutture e mobilità: il problema dell’isolamento interno

L’isolamento infrastrutturale continua a penalizzare vaste zone della Calabria. Occhiuto dovrà dare impulso al completamento delle grandi opere mancanti, ma anche curare la viabilità locale, il trasporto collettivo, i collegamenti tra comuni montani e zone costiere, e promuovere forme di mobilità sostenibile.

Un dossier particolarmente sensibile sarà il Ponte sullo Stretto (se tornasse all’ordine del giorno), ma anche il miglioramento dei trasporti ferroviari, delle linee regionali e delle connessioni con le aree interne, così da dare ossigeno alle economie locali.

Ambiente, gestione delle risorse idriche e dissesto

La Calabria soffre di fragilità ambientale e rischio idrogeologico. Il nuovo mandato dovrà affrontare il tema della prevenzione, della manutenzione del territorio, della forestazione, della gestione integrata delle acque e dei rifiuti, e del contrasto alle emergenze climatiche.

In parallelo, sarà strategico promuovere un modello di sviluppo che tenga conto della sostenibilità ambientale, per preservare coste, monti e biodiversità, integrandolo con le politiche turistiche e agricole locali.

Legalità, trasparenza e rapporto con la società civile

Un risultato elettorale importante richiede un governo all’altezza della fiducia. Occhiuto dovrà dare prova di trasparenza nell’azione amministrativa, contrastare le infiltrazioni criminali e assicurare una gestione rigorosa delle risorse pubbliche.

La Calabria vive ancora lo spettro della criminalità organizzata: per guadagnare credibilità, l’amministrazione regionale dovrà promuovere cooperazioni istituzionali con magistratura, forze dell’ordine, enti locali e associazioni anticorruzione, e rendere partecipi i cittadini nella progettazione locale.

Coesione territoriale e politiche per le aree interne

Lo spopolamento dei comuni montani e la disparità tra aree costiere e interne costituiscono una vera e propria ferita per la Calabria. Occhiuto dovrà attuare politiche di riequilibrio territoriale: incentivi per chi si stabilisce nei comuni svantaggiati, potenziamento dei servizi fondamentali (scuola, sanità, trasporti, digitale) nei borghi interni, e un’idea forte di sviluppo decentralizzato.

Queste politiche non solo possono arrestare la fuga dei giovani, ma anche creare comunità resilienti e vitali nel cuore dell’Appennino calabrese.

Dialogo con lo Stato centrale, fondi europei e reputazione nazionale

Infine, il governatore dovrà sapersi muovere abilmente nel rapporto con il governo nazionale e con l’Europa per assicurarsi risorse (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fondi strutturali, politiche di coesione) e visibilità per la Calabria. Occorrerà negoziare, difendere gli interessi regionali e costruire alleanze concreti.

In parallelo, bisogna lavorare all’immagine della Calabria fuori dai confini: promuovere una narrazione positiva che valorizzi le eccellenze, combatta i pregiudizi e attiri investitori e cittadini consapevoli.