Il clan Palamara di Africo: tra faide, traffici e infiltrazioni
Da contese violente in loco a ramificazioni nel traffico di droga e negli appalti, il percorso criminale di una ‘ndrina storica
La cosca dei Palamara, detta anche Palamara-Staiti, ha radici profonde nel territorio di Africo, nella Locride calabrese. È parte di un insieme di clan legati tra loro da legami familiari e da una forte alleanza con le cosche Morabito e Bruzzaniti, con le quali condivide geografia ed interessi criminali.
La faida di Motticella (1985–1990)
Il clan Palamara è stato protagonista della sanguinosa faida di Motticella, scoppiata intorno al 1985 nella frazione di Bruzzano Zeffirio e nella zona di Africo. Questo conflitto, legato alla gestione di un sequestro di persona, si chiuse nel 1990 dopo circa 50 morti, tra cui anche il primo femminicidio registrato nell’area. L’intervento di figure di spicco della ‘ndrangheta, tra cui Giuseppe Morabito e Antonio Pelle, contribuì a ristabilire l’equilibrio nella zona.
Traffico internazionale e appalti nelle aree adiacenti
Nel corso degli anni 2000, il clan Palamara ha esteso le proprie attività criminali al narcotraffico e all’infiltrazione nel settore degli appalti. Nel 2007 sono stati eseguiti arresti per traffico di cocaina proveniente dal Sud America, con ramificazioni operative fino a Milano. Successivamente, l’operazione “Naos” (2008) ha fatto emergere un coinvolgimento nelle commesse per centrali idroelettriche in Calabria, grazie anche a connivenze con esponenti politici locali e imprenditori.
Evoluzione criminale negli anni 2010
Nel 2010, il clan ha subito ulteriori colpi giudiziari: un affiliato è stato arrestato in Francia per omicidio, mentre nel 2012 l’indagine “Bellu Lavuru 2” ha colpito dirigenti di ‘ndrine collegate, rivelando infiltrazioni nel ciclo economico e nelle forniture legate alla statale jonica. Nel 2014, Bruno Palamara è stato arrestato in Europa per traffico internazionale di stupefacenti, con operazioni che coinvolgevano Belgio, Germania e Paesi Bassi. Infine, nel 2017, l’operazione “Cumps-Banco nuovo” ha portato a decine di misure cautelari contro esponenti del clan che manifesta presenza in Africo Nuovo, Brancaleone e Bruzzano Zeffirio, talvolta anche attraverso l'uso dei social network per ostentare potere.
Ruolo all’interno della 'ndrangheta
Pur mantenendo una dimensione territoriale ben definita, la cosca Palamara ha saputo proiettarsi su scala nazionale e internazionale, grazie alle alleanze con palestre criminali consolidate come i Morabito e i Bruzzaniti. Le operazioni investigative hanno documentato la capacità del clan di usufruire di una rete estesa – comprendente contatti politici, appalti, traffico di droga e gestione invisibile del territorio – per consolidare il proprio potere, superando la dimensione locale.