Centrosinistra calabrese al lavoro sul candidato presidente: ancora nessun nome ufficiale
Incontro tra le forze della coalizione in vista delle regionali di ottobre: condivisi i temi programmatici, ma la scelta del candidato resta aperta. Tridico tra i nomi in campo, si valutano anche proposte da AVS e area riformista

Un incontro definito "proficuo" per la condivisione di temi fondamentali, ma senza l’indicazione di un candidato alla presidenza. È questo l'esito del vertice tra le forze del centrosinistra calabrese impegnate nella costruzione di un’alleanza ampia in vista delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre. La scelta del nome che dovrà sfidare il presidente uscente Roberto Occhiuto potrebbe arrivare nei prossimi giorni, influenzata anche dalle dinamiche e dalle decisioni che matureranno a livello nazionale.
I temi al centro del confronto: sanità ed etica pubblica
Al termine dell'incontro, la coordinatrice regionale del Movimento 5 Stelle, Anna Laura Orrico, ha spiegato che si è discusso di sanità pubblica e di etica nelle istituzioni: “A strettissimo giro continueremo a lavorare sui temi per elaborare una proposta programmatica che cementifichi la volontà di stare insieme”. Quanto al possibile candidato, Orrico ha sottolineato la qualità della classe dirigente M5S: “Tutti e tre i nomi che esprimiamo – Tridico, Baldino e la sottoscritta – sono di pari dignità e alto profilo. Le valutazioni saranno fatte con senso di responsabilità e rispetto per la coalizione”.
Pignataro e Principe: apertura e urgenza di scelte rapide
L’apertura a un possibile candidato di Avs è arrivata da Fernando Pignataro, che ha rivendicato la lealtà del suo gruppo nella costruzione della coalizione: “Abbiamo figure rappresentative da proporre, ma prima viene la condivisione delle linee strategiche per governare e cambiare profondamente la regione”. Il sindaco di Rende, Sandro Principe, promotore dell’area riformista, ha infine richiamato l’urgenza di una svolta: “Le dimissioni di Occhiuto fermeranno tutto per almeno quattro mesi, proprio quando si decide il futuro del Pnrr. Servono decisioni rapide e una guida politica, non tecnocratica, capace di leggere e affrontare le sfide della società calabrese”.