Giovanni Tegano
Giovanni Tegano

Tra il 1985 e il 1991, la città di Reggio Calabria fu segnata da uno dei conflitti più sanguinosi nella storia criminale italiana: la Seconda guerra di ‘ndrangheta. Oltre 600‑700 morti (stime ufficiali parlano di circa 621 vittime) sono il bilancio di uno scontro interno tra la fazione capeggiata dalle cosche Imerti‑Condello‑Serraino‑Rosmini e quella guidata da De Stefano‑Tegano‑Libri‑Latella. La causa scatenante fu una nuova alleanza con effetti destabilizzanti: il matrimonio tra Giuseppina Condello e Antonio Imerti, percepito come minaccia alla leadership di Paolo De Stefano.

Violenza e attentati: una guerra urbana

Il conflitto esplose con atti drammatici, a partire da un tentato omicidio ai danni di Antonio Imerti l’11 ottobre 1985, seguito due giorni dopo dall’omicidio di Paolo De Stefano nel quartiere Archi mentre era in moto. Da lì si susseguirono attentati, omicidi mirati ed esecuzioni clamorose anche in pieno centro urbano, per lungo tempo sotto un clima di terrore civile. 

La nascita della “Provincia” e la nuova struttura mafiosa

Nel 1991, le parti conflittuali giunsero a un accordo che pose fine alla guerra. Fu istituita la “Provincia”, un organismo di coordinamento tra le principali cosche della Piana di Gioia Tauro e della città, analogo alla “Cupola” siciliana, con il compito di spartirsi appalti, traffici e territori limitando nuove faide. Un passaggio cruciale per trasformare la 'ndrangheta in una struttura centralizzata e maggiormente efficiente. 

L’eredità di una stagione drammatica

La Seconda guerra di ‘ndrangheta non lasciò solo vittime, ma anche una radicale trasformazione della criminalità organizzata calabrese. La capacità di strutturarsi in organismi gerarchici e centralizzati rese l’organizzazione più potente e meno vulnerabile alle scissioni. La società civile reagì solo anni dopo, con la marcia antiracket del 1991 e la nascita di nuove sensibilità antimafia. Tuttavia, le conseguenze economiche, sociali e morali rimangono tuttora un capitolo doloroso nella storia della Calabria.