Nicolino Grande Aracri
Nicolino Grande Aracri

Nel territorio del Crotonese, il Locale di Cirò, incarnato dalla potente alleanza tra le cosche Farao e Marincola, esercita un controllo capillare su Cirò e Cirò Marina, estendendo la sua sfera d’azione fino all’alto Ionio cosentino. Questa cosca, con solide legami operativi in Toscana, Emilia‑Romagna, Lombardia, Umbria e persino in Germania, ha sapientemente intrecciato interessi criminali in ambiti strategici come appalti pubblici, traffico di droga e infiltrazioni economico-istituzionali. Si tratta di un clan che si è consolidato in decenni di attività e azioni investigative.

Cutro: il dominio dei Grande Aracri

Cutro è la base operativa della cosca Grande Aracri, un gruppo capace di esercitare un potere notevole non solo localmente, ma anche in regioni del Nord Italia. Le sue attività criminali spaziano dal narcotraffico alle estorsioni, fino alle infiltrazioni nel settore imprenditoriale, tra cui strutture ricettive e appalti.

Tensioni a Isola Capo Rizzuto

Isola Capo Rizzuto è un teatro di faide mai sopite, segnate dallo scontro tra i clan Arena e Nicoscia. Questi ultimi, sostenuti dal gruppo Grande Aracri, si sono contrapposti agli Arena in un braccio di ferro violento, mettendo in gioco anche dinamiche politiche criminali locali.

Le reti periferiche: Ferrazzo e Pane-Iazzolino

Più a sud, nei territori di Mesoraca e Petilia Policastro, la ‘ndrina Ferrazzo domina il territorio con traffici di armi, droga e riciclaggio nel settore immobiliare e turistico. Le sue alleanze si estendono fino alla Svizzera, alla Spagna, all’Abruzzo e al Molise, rendendola una cosca con portata transregionale. Nel crotonese interno agiscono anche i clan Pane‑Iazzolino, dediti a traffici internazionali di droga e armi, oltre che a usura e riciclaggio, in connessione con le cosche storiche della zona.

La cosca storica di Crotone: Vrenna e alleanze antiche

A Crotone ha lunga tradizione la cosca Vrenna, forte di legami con i clan Megna, Iona e Grande Aracri. La sua organizzazione ha resistito anche agli smantellamenti più importanti, mostrando una struttura solida basata sui vincoli familiari e la gestione combinata della violenza e dell’infiltrazione economica.

Un tessuto criminale che unisce storia e geopolitica mafiosa

Le cosche del Crotonese non sono isolate nella loro azione. Hanno saputo costruire reti che vanno ben oltre il territorio: appalti, strutture economiche e infiltrazione politica. Le loro guerre interne, come faide sanguinose e continui mutamenti di potere, si alternano a momenti di salda alleanza. Questa complESSA geografia mafiosa emerge, ancora oggi, in tutta la sua potenza e pervasività.